Stefano Pioli, allenatore del Milan, ha parlato al The Athletic a proposito dello scudetto vinto in questa stagione, non senza qualche difficoltà, ampiamente superata con la forza del gruppo rossonero.
Pioli: lo scudetto, i momenti decisivi e la rivelazione
Si parte dal principio e dall’approdo al Milan: “La linea che il club voleva seguire era chiara. Sono stato informato. Il club è stato fermo. Il lavoro che stavamo svolgendo ha ricevuto molto sostegno. Quando si lavora con molti giovani giocatori, c’è bisogno di tempo. Hai bisogno di fiducia. Il club ce l’ha data”, ha detto Pioli.
Una fiducia che ha portato allo scudetto e alla grande festa: “Quella notte è stata intensa di emozioni. La Coppa dello scudetto non so che fine abbia fatto e se sia a Casa Milan. I tifosi? Sarebbe riduttivo fermarsi a un’immagine. L’intera giornata è stata una sensazione meravigliosa dopo l’altra. Condividerla con i nostri tifosi è stata la cosa più bella che ci potesse capitare. Vederli così felici è stata la cosa più gratificante di tutte”.
Sui momenti decisivi della stagione: “Il momento chiave è stato quando ci siamo ritrovati per la prima volta a Milanello. Era il 6 luglio dell’anno scorso. Abbiamo parlato dei nostri obiettivi. Dovevamo puntare in alto. Non ci saremmo accontentati di un altro secondo posto perché ci eravamo già passati. È stato un momento importante perché ho visto nei miei giocatori la consapevolezza di quanto fossero bravi: positività, fiducia. Questo tipo di sensazioni sono molto importanti per un allenatore all’inizio di una nuova stagione”.
Sull’infortunio di Kjaer e i possibili interventi in difesa nel mercato di gennaio: “Ne abbiamo parlato con la dirigenza. L’abbiamo vista così: o andiamo a prendere un giocatore del loro livello (Kajer e Tomori erano infortunati ndr) – non ce n’erano – oppure sviluppiamo e diamo fiducia ai ragazzi che abbiamo a disposizione. Ancora una volta abbiamo avuto ragione perché Kalulu ha dimostrato di essere un giocatore fantastico ed è stato la rivelazione della stagione in Serie A“.
Infine sul trionfo: “Ripeto, ci abbiamo sempre creduto. Secondo me ci sono due partite da cui dipendeva il titolo. La rimonta nel Derby. Questo è sicuro, altrimenti il distacco dall’Inter avrebbe reso difficile il recupero del primo posto. L’altra è stata la vittoria all’ultimo minuto a Roma contro la Lazio, arrivata dopo il ko dell’Inter nella semifinale di Coppa nel turno infrasettimanale. Questi momenti ci hanno dato ancora più fiducia, la sensazione di potercela fare. Vincere poi le ultime sei partite, quando avevamo chiaramente il cammino più difficile tra le pretendenti al titolo, ha dimostrato la capacità e la forza mentale dei miei giocatori”.
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